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Speciale: Myanmar

Dossier di 7 articoli, una cronologia, box: la congiura del silenzio; Vent’anni di battaglie per la democrazia; Nemmeno il ciclone apre i confini; “Ai lavori forzati perché Karen”; Affari birmani nessuno resiste; Chiesa, laboratorio di riconciliazione; Tra diplomazia e sanzioni di facciata.
Lo speciale tratta della difficile situazione politica del Myanmar, del feroce regime militare, della violenta repressione, dei perseguitati politici. Cresce il malcontento e un movimento sotterraneo di attivisti. Segue la cronaca del disastro causato dal ciclone Nargys, e dell’incredibile negazione dei visti agli operatori umanitari nonostante la situazione catastrofica. I militari barattavano aiuti contro voti; accuse da più parti sostengono che il mancato soccorso agli sfollati sia collegato alla composizione etnica della popolazione vittima del disastro. 40% Karen, e altri gruppi di minoranze. anche l’Onu è stata latitante.
Le minoranze sono costrette ai lavori forzati; ci sono 150.000 rifugiati in Thailandia.
Le grandi risorse di cui è ricco il Myanmar attirano gli interessi di multinazionali e di paesi come la Cina, l’India e la Malaysia, che fanno affari con i militari senza riguardo per l’ambiente e per la popolazione.
Il ruolo della Chiesa è quello di laboratorio di convivenza e di servizio per gli ultimi.
Il veto di Cina e Russia impedisce qualunque risoluzione ONU. E le misure economiche sono parziali a causa dei forti interessi economici.

Sta in:
Mondo e Missione Anno 2008 N. 7 P. 41-56