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Quando l’islamofobia è buddhista

“In Myanmar si registrano centinaia di musulmani uccisi e decine di migliaia sfollati. Recenti episodi di vessazioni anti islam si sono verificati in Sri Lanka. Anche la voce autorevole del Dalai Lama si è alzata per condannare le violenze e implorare i monaci buddhisti dei due paesi, benché non appartenenti al buddhismo tibetano: «Uccidere le persone in nome della religione è davvero molto triste, impensabile». E il rischio di una reazione uguale e opposta in altri paesi a maggioranza islamica cresce.”

Box: «Buddhismo e pacifismo». Il principio della nonviolenza è intrinseco alla pratica buddhista. Ma oggi il buddhismo rischia delle derive integraliste contrarie sia ai suoi prinicipi tramandati.

Sta in:
Missioni Consolata Anno 2013 N. 7 P. 68-71