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Giappone. La piccola grande tradizione religiosa

“Il fascino degli aspetti miracolosi, divinatori e magici, di una religione ha esercitato in Giappone, fin dall’antichità, un’attrazione particolare. La rapida diffusione del buddhismo, ad esempio, deriva non solo dal fatto che il principe Shotoku Taishi (574-622) ne fosse un simpatizzante e che avesse deciso di divulgarlo nelle corti giapponesi, ma anche dal fatto che esso sia stato fin dall’inizio percepito come un’efficace espressione magica. Anche quando altre forme più raffinate e sofisticate di buddhismo (come le scuole Kegon, Shingon e Tendai) divennero predominanti e lo Shinto ricevette una sua prima sistemazione dottrinale vedendo depurate le sue origini sciamaniche a favore del sistema imperiale, le varie corti non smisero di affidarsi a quegli elementi religiosi che assicuravano benefici terreni e remunerazioni instantanee.”
[Periodo antico; Dopo la seconda guerra mondiale; Nell’ultramoderna società giapponese]

Sta in:
Missione Oggi Anno 2013 N. 4 P. 25-26