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Il Regno

E' urgente dichiarare la mente patrimonio comune dell'umanità

Nelle pagine si fa sfida rispetto a chi detiene, nel bene e nel male, il potere delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale: per difendere la mente umana dal tentativo di considerarla un mero elaboratore di dati e non come l'unico operatore in grado di relazionarsi al mondo. Il sistema digitale ha la capacità di rivolgersi agli utenti per soddisfare i loro desideri e volontà, per soddisfarli, rendersi utile e infine diventare indispensabile: è ovunque evidente l'impero libidinale. L'automatismo della mente che consiste nel rivolgersi alla macchina per risolvere i propri problemi e soddisfare i propri desideri alimenta la colonizzazione del nostro mondo quotidiano da parte del digitale aumentato. La morsa del mondo digitale odierno sta legando sempre più la mente ad un mondo di dati, riducendola gradualmente al ruolo di mero operatore cibernetico. "Propongo di dichiarare la mente patrimonio comune dell'umanità"; sono i diritti della mente a dover essere difesi.

Sta in:
Il Regno Anno 2025 N. 8 P. 231-235