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L'economia non uccide per caso

Si tratta di un fenomeno strutturale: una catena di situazioni e scelte individuali genera lavori non dignitosi, malpagati e in assenza di condizioni di sicurezza. L'economia che uccide, che esclude, che inquina, che produce guerra, è una perversione dell'economia stessa e della sua vocazione e non è una realtà impersonale; sono le scelte quotidiane e la responsabilità dei consumatori, che con le loro scelte possono decidere di premiare imprenditori e commercianti onesti, che invece alimentano lo sfruttamento di persone e risorse naturali. Una buona economia ha bisogno di buoni imprenditori e un'autoconsapevolezza comune per tutelare la dignità lavorativa della filiera di produzione-trasformazione-distribuzione-consumo.

Sta in:
La Civiltà Cattolica Anno 2024 N. 4179-4180 P. 209-211