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Il Regno

Sotto costante attacco. Il doppio gioco di Bolsonaro, la nomina di un cardinale amazzonico

Il Brasile di Bolsonaro nell'ultimo anno di mandato presidenziale, non solo ha tradito gli obiettivi assunti in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP 26 impegnandosi attivamente contro la deforestazione amazzonica, ma ha avviato una vera e propria corsa alla sottrazione di terre alla selva. A Bolsonaro non è ancora chiaro che la foresta Amazzonica è un bene che appartiene all'intero genere umano, in primis ai popoli indigeni che la abitano, cui spetta l'esclusivo usufrutto e la conservazione di stili di vita tradizionali. Inquinamento e sfruttamento selvaggio delle risorse rappresentano il principale rischio cui sono sottoposti i popoli indigeni. Forti segnali di preoccupazione e di condanna sono emersi nella Commissione episcopale speciale per la lotta alla tratta di esseri umani (CEPEETH) che non ha tardato ad alzare la voce contro le istituzioni governetive. Nell'elezione cardinalizia voluta da papa Francesco di mons. Leonardo Ulrich Steiner, primo pastore di una sede amazzonica, si ripongono le speranze dell'intera comunità indigena amazzonica.

Sta in:
Il Regno Anno 2022 N. 12 P. 389-390