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Silenzio colpevole

Gui Minhai, editore di Hong Kong e cittadino svedese, è in carcere in Cina dal 2015; il governo svedese ha deciso di non fare nulla, imbrigliandosi in una eccessiva prudenza che evidenzia la debolezza dei paesi democratici nei confronti della Cina. Dietro a tutto questo ci sono interessi politici ed economici che la Svezia non è disposta a sacrificare. La sorte attuale dello scrittore è sconosciuta, di lui non si sa più nulla, si apprende solo che la Cina lo considera un cittadino cinese a tutti gli effetti e che lo ha condannato alle detenzione prima per un presunto incidente, poi per il contrabbando di libri e, in ultimo, per la rivelazione di informazioni segrete.

Sta in:
Internazionale Anno 2022 N. 1467 P. 58-65
Già pubblicato in:
Die Zeit (Germania)