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Egitto: nessuna cittadinanza per i diritti umani. Nonostante la propaganda del rigime

Per la prima volta dalla sua fondazione (1968) si è svolta in Egitto l'Assemblea dei vescovi del MECC, il Consiglio delle Chiese Mediorientali cui è intervenuto il presidente al-Sisi affermando "il libero esercizio della fede" e "l'elimininazione delle discriminazioni". Rimangono tuttavia nel Paese questioni insolute come la sorte di Zaki, dei cristiani copti e di tanti attivisti che osano distaccarsi dal pensiero del governo. Dall'Assemblea, in linea con il Documento sulla Fratellanza umana (2019) arriva l'esortazione a rispettare la libertà di credo, a consolidare i valori della cittadinanza e della vita comune con i fratelli musulmani.

Sta in:
Adista Anno 2022 N. 6592 P. 9-10