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Angola. Il salto nel voto
L'Angola rappresenta da sempre una contraddizione: è una terra traboccante di petrolio e diamanti, ma proverbiale per la povertà diffusa tra i suoi abitanti. Le ragioni risalgono ai tempi della Guerra fredda e confluiscono nella sete di potere dei protagonisti politici locali, indagati dalla giustizia americana e accusati di cleptocrazia. Il risultato è che la grande maggioranza dei cittadini angolani non beneficia degli introiti legati all'estrazione del petrolio. Le elezioni del prossimo agosto sembrano tuttavia poter ribilanciare la situazione, poichè vedono contrapposti un movimento che sostiene la logica traizionale del partito unico ed egemone e un movimento che lotta per la liberazione dell'Angola, sostenuto dai giovani istruiti provenienti, perlopiù, dai centri urbani. Attivisti, artisti e vescovi da anni denunciano la necessità di un cambio della classe dirigente in nome della democrazia e dei diritti umani.
Nel dossier figurano i seguenti articoli:
- Dall'indipendenza alla presidenza di Lourenço. Un modello di sviluppo da superare
- Quadro incerto per le presidenziali e le parlamentari. Mpla: partito-stato alla frutta?
- Necessario diversificare l'economia. Estrattivismo insostenibile
- Movimenti sociali e arte urbana. La cultura che non piace al palazzo
- La Chiesa e il partito-stato. Voci fuori dal coro
- Sta in:
- Nigrizia Anno 2022 N. 2 P. 42-57