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Le imprenditrici di Pyongyang

Dagli anni Novanta, le donne nordcoreane hanno gestito un mercato nero che ha compensato per anni le carenze dello stato e ha contribuito ai redditi delle famiglie per più del 70%. Sono state più disposte degli uomini ad abbandonare il paese e, per questo, ritenute responsabili delle rimesse inviate da Cina e Corea del Sud. In Corea del Nord anche le donne che sono riuscite a raccogliere grandi capitali sottostanno al pagamento di mazzette, allo svolgimento di lavori pesanti, all'abuso sessuale. Da quando Kim Jong-un ha imposto la chiusura dei confini per via della pandemia di Covid-19, insieme ai diritti umani, riconosciuti solo formalmente, anche il contributo economico di queste donne rischia di sparire.

Sta in:
Internazionale Anno 2022 N. 1452 P. 60-63
Già pubblicato in:
Financial Times (Regno Unito)