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La catastrofe indiana

L’india, con una popolazione di 1.3 miliardi di abitanti, è stata colpita duramente dalla seconda ondata dell’aprile del 2021 dell’epidemia Covid-19 tanto che nella città di Calcutta 1 tampone su 2 risultava positivo all’infezione. Il governo antidemocratico del primo ministro Modi non solo ha ignorato la catastrofe umanitaria in atto, ma ha dimostrato la completa fragilità di un sistema sanitario inesistente, a cui si riserva solo 1,25 % del Pil nazionale, in cui gran parte delle infrastrutture sono state deliberatamente smantellate o privatizzate, privando di fatto il popolo indiano di cure mediche, ossigeno e medicinali. Anche i vaccini, prodotti da due aziende indiane, il Serum institute of India e la Bhrat biotech, sono disponibili solo a pagamento, per chi ha denaro a sufficienza per acquistarli. La situazione nelle zone rurali è anche peggiore delle grandi città: l’impoverimento endemico della popolazione cagionato da precise scelte politiche di Modi, non lascia alcuna prospettiva per il futuro. Attivisti e partiti di opposizione chiedono le dimissioni di Modi e del suo governo e la fine della sua politica persecutoria e antidemocratica.

Sta in:
Internazionale Anno 2021 N. 1408 P. 46-53
Già pubblicato in:
The Guardian (Regno Unito)