Spoglio articolo
Torna all'elencoI passi indietro del Brasile
L'abbandono dei programmi di lotta alla povertà voluti da Lula ha riportato il Brasile nella mappa delle Nazioni Unite della fame del mondo. La pandemia Covid-19 e la conseguente perdita di posti lavoro ha ridotto il 59,3 % della popolazione in condizioni di insicurezza alimentare. Salute e sicurezza alimentare, i pilastri su cui si basava il programma Fame zero (Fome zero) sono mancati proprio quanto le persone ne avevano maggiore necessità. Il proibitivo costo degli alimenti ha ridotto le persone all'indigenza, si cercano forme alternative di solidarietà (Periferia viva), ma fino a quando non si rivedrà il sistema di produzione e di distribuzione industriale la situazione non potrà migliorare.
Nel box da sapere: Inflazione alle stelle.
I prezzi globali dei generi alimentari sono aumentati del 40 %. Gli aumenti mettono in difficoltà soprattutto i paesi poveri ed emergenti dove le persone povere spendono la maggior parte del salario per mangiare. Le regioni più colpite dalla povertà sono il sudest asiatico seguito dall'Africa subsahariana
- Sta in:
- Internazionale Anno 2021 N. 1428 P. 48-50
- Già pubblicato in:
- Argmedios (Argentina)