Spoglio articolo
Torna all'elencoPrigioniere in casa
Il conflitto tra gli indipendentisti curdi e lo stato turco tra il 2015-2016 ed il successivo spostamento della popolazioni locali nei nuovi edifici costruiti dal governo nelle desolate periferie, ha distrutto il tessuto sociale e culturale delle comunità curde ed a farne le spese sono soprattutto le donne. Il conflitto esploso nelle città del sudest della Turchia ha causato la distruzione di intere città e del loro patrimonio storico e culturale; abitazioni rase al suolo e trasferimento coatto di interi nuclei familiari in palazzi simili a prigioni. Lo conseguenze dello sradicamento, della espropriazione delle case e dei trasferimenti è stato deliberatamente ignorato dalle istituzioni e dagli osservatori internazionali. Le donne, espulse dal loro ambiente tradizionale, sono state marginalizzate e allontanate dalle pratiche culturali tipiche provocando in loro un forte senso di emerginazione e alienazione. Gli interventi urbani nella regione turca vanno quindi interpretati come parte di una strategia di guerra che prevede espropriazioni meteriali e culturali su base etnica. Le terre, l'acqua ed il patrimonio culturale dei curdi sono requisiti, mentre le vecchie reti di sicurezza sociale vengono cancellate.
- Sta in:
- Internazionale Anno 2021 N. 1429 P. 62-64
- Già pubblicato in:
- Gazete Duvar (Turchia)