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Torna all'elencoIl futuro è già qui
Nell’ultimo ventennio i cambiamenti climatici, gli incendi e i lunghi periodo di siccità hanno colpito duramente il sud dell’Australia, il New South Wales, causando gravissimi danni all’agricoltura, all’allevamento del bestiame e all’esportazione di derrate di carne, riso e cereali verso i paesi asiatici.
Tutto questo ha messo in ginocchio l’economia dell’Australia, una delle maggiori potenze agricole del mondo, costringendo numerosi allevatori ed agricoltori ad abbandonare le loro proprietà per trasferirsi in altre zone del paese. Per contrastare la crisi idrica il paese ha creduto di trovare la soluzione nell’approvazione nel 2007 del Water act, la legge sull’acqua, che determina in maniera drastica le quantità di acqua disponibili nel paese.
Le quote di acqua vengono distribuire in parte ai consumatori-agricoltori, famiglie, industrie, in base alle esigenze e alla disponibilità della risorsa, in parte vengono rilasciate nell’ambiente per salvaguardarne l’integrità, ma la restante metà di quote viene venduta e privatizzata da finanzieri che esercitando grosse speculazioni in borsa, di fatto stanno causando la rovina della filiera agricola.
Tutti possono comprare quote di acqua e rivenderle dopo aver incassato i profitti, affittarle ai coltivatori o immagazzinarle in bacini artificiali, il prezzo delle quote è fissato in base alle regioni, in funzione del meteo e del livello delle falde. Dietro “l’attenta gestione” delle gocce di acqua si nascondo interessi e speculazioni finanziarie.
Grafico: Piove meno
- Sta in:
- Internazionale Anno 2021 N. 1403 P. 56-62
- Già pubblicato in:
- XXI (Francia)