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Un futuro senza memoria

“Il digitale e la rete hanno un grosso limite: dati e informazioni si perdono nell’etere e alla lunga non ne rimane più traccia. Siamo davvero al cospetto di una Digital Dark Age, un nuovo medioevo dove rischiano di finire i nativi digitali?
Un esempio interessante è lo statunitense Internet Archive, fondato nel 1996 a San Francisco da Bwester Kahle: l’organizzazione no profit, che si finanzia attraverso donazioni, ha già digitalizzato milioni di libri.”

Sta in:
Popoli e Missione Anno 2013 N. 4 P. 44-45