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Sud Sudan dieci anni dopo. Enigma etnico

Dossier. Un'indipendenza inseguita per decenni e una volta raggiunta subito piegata all'imperativo dell'appartenenza etnica, funzionale al controllo delle istituzioni delle risorse, del territorio. Ne deriva una guerra civile e un paese che ancora si sta cercando. Si guarda alle scadenze elettorali del 2023 e si confida in un rinnovamento della classe dirigente.

Gli articoli:

  • Indipendenza tradita. L'instabilità in Sud Sudan continua, il terreno politico e sociale è ancora ingombo delle macerie della guerra civile, i responsabili politici sono divisi lungo linee etniche.
  • Malgoverno e leadership inadeguata. Un osservatore della vita politica sudsudanese rigetta la tesi che la diversità etnica sia la causa dei conflitti e punta il dito contro l'incapacità del governo.
  • Il sangue prevale ancora sull'acqua del battesimo. Il vescovo di Rumbek ritiene che troppi sudsudanesi siano solo cristiani di facciata: l'importanza della formazione dei cristiani.
  • L'ostacolo dell'etnia "sbagliata". L'appartenza del singolo a un gruppo o a un clan viene prima di tutto e non si attenua nemmeno quando l'individuo assume una nuova identità cristiana, ma il Vangelo indica un'altra via.
  • Nazioni sorelle per forza. Le relazioni tra il Sud Sudan e il Sudan, un rapporto di collaborazione che giova alla stabilità e all'economia di entrambi gli stati.
Sta in:
Nigrizia Anno 2021 N. 7 P. 36-55