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Torna all'elencoIslam in Italia. Numeri, protagonisti e dinamiche sociali
“Secondo il XXII rapporto sull'immigrazione elaborato da Caritas/Migrantes, la presenza musulmana in Italia arriva a 1.600.000 presenze, la maggior parte delle quali in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Parlando però di islam in Italia non dobbiamo immaginarlo come un sistema monolitico, ma fluido, plurale e multiforme. Potremo così imbatterci in sunniti o sciiti e in un islam arabo, sudasiatico, africano, europeo e anche italiano, formato anzitutto dai convertiti italiani e dalle"seconde generazioni". La diversità dei gruppi trova espressione nella formazione di strutture associative che cercano di raccordare a livello locale e nazionale i musulmani dalla comune origine e di rappresentarli sia nelle relazioni intra-comunitarie sia in quelle con lo Stato e la Chiesa. L'articolo elenca e descrive le principali associazioni, cercando anche di analizzare i motivi di una certa conflittualità tra le stesse, a volte esasperate dall'esterno per motivi politici. Dalla costituzione delle associazioni all'apertura dei luoghi di culto il passo è breve, in quanto uno dei principali obiettivi dell'associazionismo islamico è di rispondere ai bisogni anche culturali delle comunità. Le vere e proprie moschee sono poche in Italia, ma sono molte e in continua crescita le musallâyât o sale di riunione e di preghiera. La loro funzione è importante; e se a volte si teme per la propaganda fondamentalista ed eversiva che può svolgersi in esse, si deve soprattutto considerare la loro forza aggregativa e"integrativa". Laddove, in Europa, i musulmani godono di maggiori diritti civili e di un riconoscimento effettivo dell'islam ci sono meno conflitti e di minore intensità e durata.”
- Sta in:
- Ad Gentes Anno 2013 N. 1 P. 7-24
- Thesaurus:
- religione, cristianesimo, islam, dialogo interreligioso, Italia, Europa