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I contratti fondiari tra Stati e aziende straniere sono il volto pulito del land grabbing. Le comunità locali perdono superfici enormi, soprattutto in Africa, ma resistono.

- "Le compravendite fondiarie lasciano le comunità africane senza terra" (pp. 10-13): Le aziende italiane hanno stipulato accordi su scala globale per milioni di ettari. Con il pretesto della sicurezza alimentare, Algeria ed Egitto hanno ceduto milioni di ettari ad aziende straniere, mentre in Camerun le concessioni forestali emarginano i popoli indigeni e minacciano la biodiversità.

   Box: "La concentrazione e le disuguaglianze fondiarie"

- "La lotta per la terra a Kédougou, dove si gioca il futuro del Senegal" (pp. 14-16): La corsa all'oro negli ultimi vent'anni ha devastato un territorio che avrebbe ampi spazi verdi e potenzialità agricole. La società civile si batte per la trasparenza nelle concessioni minerarie e per lo sviluppo locale.

- "Il gruppo di Mouila ricorda al mondo le conseguenze del land grabbing" (pp. 17-19): La dichiarazione è stata firmata da numerose organizzazioni di paesi africani. L'Alleanza informale contro l'espansione delle monocolture industriali riporta l'attenzione sulla sicurezza alimentare e sull'accesso delle popolazioni locali alla terra e si spinge a continuare a lottare contro il loro accaparramento.

Sta in:
Altreconomia Anno 2025 N. 279 P. 10-19