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Wagner o non Wagner?

Il colpo di Stato messo a punto in Niger lo scorso 26 luglio e ancora in via di risoluzione è stato, assieme a quello del Gabon, l'evento militare e politico sullo scenario africano più destabilizzante dell'anno, tanto da aver messo in crisi le diplomazie e da essere seguito molto da vicino da mass media e stampa di tutto il mondo (in particolare da quelli francesi). Sono però evidenti delle differenze tra le diverse fonti di informazione, specie nella cautela con la quale si mettono in relazione i fatti del Niger con la presenza, dietro a essi, del gruppo armato filorusso Wagner. Unico fatto incontrovertibile, ad oggi, è la crisi umanitaria che vive la popolazione, sulla quale i movimenti populisti trovano maggiore possibilità di fare presa. Il loro obiettivo è la rivendicazione della piena sovranità e, di conseguenza, l'estromissione degli stranieri dal territorio. Da questa prospettiva le posizioni filorusse non sono dunque indice di una reale adesione alle politiche di Mosca, ma di un rifiuto per l'Occidente europeo. 

Sta in:
Popoli e Missione Anno 2023 N. 9-10 P. 40-41