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Turisti per forza non per virtù

Dopo anni di impasse pandemica si ricomincia a viaggiare ma l'idea di vacanza è radicalmente cambiata. Le nostre esistenze nevrotiche fatte di impegni martellanti ci spingono a vedere la vacanza come una sospensione del quotidiano visto come fonte di angoscia, proiettando sul fine settimana o sulle ferie un'idea risolta e serena di esistenza facilmente acquistabile su internet o in una agenzia di viaggi. Il turista parte per il viaggio già con idee preconcette diffuse attraverso la rete, si viaggia per dire a qualcuno di aver viaggiato e per raccontare sui social l'esperienza vissuta, quasi mai ci si lascia interpellare dalla potenza della diversità o dalle particolarità che nel viaggio vengono offerte. Il viaggio, trasformato in un oggetto di consumo da ostentare attraverso i social, si dimostra incapace di produrre un percorso di trasformazione interiore e il turista finisce per conoscere un mondo conformato alle sue aspettative.

  

Sta in:
La Rocca Anno 2022 N. 11 P. 24-26