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Torna all'elencoL'Etiopia contro il Tigray: da una guerra a un conflitto minore?
Il rinvio delle elezioni presidenziali in Etiopia a causa della pandemia Covid-19 e l'organizzazione unilaterale da parte del governo del Tigray delle elezioni nel settembre del 2020, è all'origine della guerra civile che divampa nel Paese e che vede contrapporsi il governo di Abiy Ahmed, attuale presidente, e il Fronte di liberazione popolare del Tigray, entrambe sostenuti dai rispettivi gruppi etnici di appartenenza. Le radici del conflitto vanno oltre e sono da ricercarsi nella mancanza di integrazione tra le varie etnie e nella mancata costruzione di uno Stato multietnico; i leader che si sono succeduti hanno quindi tentato di mantenere l'unità con la forza, provocando il dissenso dei nazionalismi e delle resistenze armate. Numerosi sono gli interrogativi e i punti insoluti del conflitto che si accananisce con inaudita violenza sui civili e soprattutto sulle donne. Le ostilità non cesseranno e il Paese rimarrà instabile fino a quando non si costruirà uno Stato nazionale in cui tutte le etnie saranno integrate in un processo di arricchimento e scambio culturale.
- Sta in:
- La Civiltà Cattolica Anno 2022 N. 4119 P. 265-277