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Il viaggio dei migranti finisce in Messico
La frontiera tra Messico e Stati Uniti e il ponte che unisce El Paso, negli Stati Uniti a Ciudad Juàrez in Messico, oggi è il luogo emblematico del fallimento delle politiche migratorie adottate nel corso degli anni da parte degli Stati Uniti.
Dopo l’elezione presidenziale di Biden il numero delle persone che dall’America centrale cerca di entrare illegalmente negli Stati Uniti è aumentato in maniera esponenziale. “L’effetto richiamo” attribuito a Biden, il quale ha stralciato alcuni provvedimenti delle vecchie politiche di Trump, accettando l’ingresso di 50 persone al giorno, ha creato forti aspettative tra i migranti in fuga da violenze, instabilità politiche e dalle zone disastrate dal passaggio degli uragani Eta e Lota che nel novembre del 2020 hanno colpito i paesi dell’America centrale assestando il colpo finale alla disastrata economia della regione. Il 19 marzo 2019 in risposta all’aumento dei migranti, il Messico ha chiuso la frontiera meridionale, mentre gli Stati Uniti appellandosi al titolo 42 (una direttiva che riguarda la sicurezza sanitaria per prevenire la diffusione del covid-19) respingono tutti i migranti, compresi i minori non accompagnati. Poco dopo l’adozione delle misure di respingimento adottate dal Messico, gli Stati Uniti hanno inviato nel paese 2,5 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca.
Grafico: Gli arrivi aumentano
- Sta in:
- Internazionale Anno 2021 N. 1402 P. 26-28