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Torna all'elencoBolivia. Il “golpe” di Sanchez de Lozada contro i lavoratori;
Insegnanti e “cocaleros” nella tenaglia governo-Stati Uniti;
“Contro la cocaina, legalizzate la coca”;
Repressione in nome del dollaro
Lo scorso 18 aprile, il presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada ha decretato 90 giorni di stato d’assedio. Le conseguenze immediate sono il coprifuoco notturno, la sospensione delle garanzie costituzionali, l’arresto e la deportazione, in località della foresta amazzonica, di oltre 300 dirigenti sindacali della Centrale Operaia Boliviana. Le drastiche misure presidenziali sono la conseguenza di sei settimane di manifestazioni e scioperi, sfociati spesso in scontri con la polizia, organizzati dai sindacati degli insegnanti pubblici per protestare contro un progetto di riforma del sistema educativo.
In “Insegnanti e “cocaleros” nella tenaglia governo-Stati Uniti” si sostiene che, probabilmente, dietro il giro di vite del governo vi sono le pressioni internazionali per accelerare i programmi di privatizzazione delle imprese pubbliche. Il governo statunitense ha inoltre condizionato l’erogazione di aiuti economici alla distruzione delle coltivazioni di coca. Le lotte delle organizzazioni contadine metterebbero in pericolo il rispetto di tale accordo.
Nel box a pag. 19 Gregorio Lanza, economista boliviano, parla di Azione Andina, un cartello di organizzazioni che ha promosso una campagna internazionale per la legalizzazione del commercio dei fogli di coca.
Infine, si rende conto dei progetti di esercito e polizia boliviani per distruggere le coltivazioni di coca su larga scala, nella regione del Chapare
- Sta in:
- SIAL Anno 1995 N. 6 P. 18/20
- Thesaurus:
- droga, narcotraffico, economia, politica, Bolivia, America latina, Stati Uniti, Nord America