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La guerra dei prezzi che alimenta il caporalato

Tra le nostre mani che tastano pomodori e arance al supermercato e le mani che li raccolgono da terra c’è una lunga catena economica che in un gioco al ribasso del prezzo da pagare agli agricoltori spreme gli anelli deboli della catena: migranti vittime di truffe e inganni, senza documenti e perennemente sotto scacco, costretti a lavorare per pochi centesimi oppure a morire di fame. Mentre il consumatore, seduto sul divano davanti alla tv e preoccupato per l’ennesima ondata di sbarchi, trova sollievo durante la pubblicità: oggi l’aranciata è a soli 0,99 centesimi.

Sta in:
I Amnesty Anno 2014 N. 3 P. 6-7